Il PRESENTE per autodeterminarsi con Libertà


Carissimi redattori e amati lettori
EDITORIALE – TEMA DEL MESE: “IL PRESENTE”

piccolo excursus dei mesi invernali, e ora è il momento di vedere ciò che molta paura incute: il tempo.

Molti lo vivono male altri invece bene, ma alla maggior parte sfugge se non vissuto sentitamente.
Inoltre, per onestà di coscienza, va ammesso che esso non riusciamo a percepirlo in egual maniera.
A volte l’uomo, nelle sue terribili e meravigliose intenzioni, può incidere sui suoi simili a seconda di come questi stessi lo ascoltano, ci agiscono o permettono a un’idea di farsi influenzare.

È nel presente la costante percezione del vivere comune, e ancora lui a far credere che possiamo esser tutto oppure niente. E se niente ci convinciamo di essere, il più oscuro dei tramonti pulserà in noi nonostante i soli e le lune che verranno. Ho creduto utile quindi pensare al presente semplicemente come un personale squarcio temporale dove ognuno possa esprimersi nei relativi tempi e modi più congeniali.

Vorrei spingere per un’affermazione delle identità, mi spiego meglio:
nessuno può dire ad altri come vivere, come vi scrissi tempo fa, e più di una volta, ‘ogni uomo è un universo a sé ’. I consigli sono ben accetti, ma è quando giungono le critiche sporcando le volontà pure, che la cosa più difficile è trarne insegnamento. Credetemi, perfino la più grande delle guide è di fondo un apprendista, e un apprendista è potenzialmente una futura guida.
Parlare alla fine ci è sempre concesso, e pure pensare tutto di chiunque, ma come molti di noi sanno, per quanto dolci, amare e ritmate possono essere le parole che riempiono le orecchie, sono i fatti di un singolo individuo, nelle sue splendide imperfezioni, che permettono di creare il destino cercato.


Che tu possa trovare il latente, perché ciò che è nascosto è giusto rivelare,
che tu voglia guardare l’assente, perché l’invisibile è desiderio immane.

Ed oltre tu voglia andare, perché il domani è figlio dei pensieri e l’oggi il padre delle azioni …
tu abbia dunque la forza di predisporlo.

Ora che scrivo e di fondo argomento, sono anch’io degli umani il più piccolo,
perché come te cerco l’assente nel mio presente.

Forse il potere di adesso preso non va, ma invero appreso,
forse il dono di vita capito non va, ma sempre vissuto.
Trova dunque il tuo assente, svela ora il latente.

I tuoi sogni che reali vorrai
di notte sognerai per poterli attuare

Paolo Cavaleri

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